Non parlatemi di resilienza.
Per la maggior parte dei professionisti il termine del 2020 è stato resilienza. Ma è veramente questa la risposta alla crisi mondiale vissuta? Per me no.
La resilienza è, da vocabolario
1. Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.
2. In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
La filosofia orientale del trovare un’opportunità nella crisi, ma fa più tendenza dandy scrivere resilienza(soprattutto nei curricula nei quali ultimamente prolifera insieme al termine Soft Skills).
Mi piace il suo significato, ma trovo superficiale la vacua retorica con cui viene usata ultimamente.
Questa crisi, quella del 2020, è stata troppo profonda dal punto di vista sociale, professionale e personale per una risposta così, che implica una “riorganizzazione positiva della propria vita, senza alienare la propria identità” perché tutti noi abbiamo subìto e affrontato una trasformazione viscerale dei paradigmi.
Nessuno è stato veramente resiliente, né privati né aziende.